LA RONCOPATIA E I DISTURBO DEL SONNO
“La roncopatia è la patologia del russare e viene contemplata tra disturbi del sonno, non solo di quello del partner o di chi dorme accanto ma anche del russatore stesso, che ignaro degli scompensi psico-fisici cui va incontro, difficilmente si rivolge al medico per correre ai ripari. Le conseguenze procurate dal russamento diventano pian piano sempre più importanti e invalidanti.
Il russare non è solo un fastidio innocuo, ma una malattia che colpisce indifferentemente senza distinzione di sesso e di età e che tra le varie conseguenze porta con sé ipertensione arteriosa e cardiopatie.”
La normale e fisiologica respirazione è nasale, e altrettanto dovrebbe essere durante il sonno. Respirare con la bocca, dunque è un fenomeno non fisiologico, che diventa necessario quando esistono degli impedimenti alla respirazione attraverso il naso. Nella respirazione nasale l’aria passa attraverso le narici, da qui al rinofaringe, l’orofaringe, l’ipofaringe e successivamente alle basse vie aeree. La roncopatia avviene per un’ostruzione che rende difficoltoso il passaggio dell’aria. Attraverso le prime vie aeree durante il sonno, con conseguente vibrazione dei tessuti molli che dà origine al caratteristico suono. Il rilassamento durante il sonno dei muscoli della bocca, della lingua e della gola, rendono ancora più difficoltoso il passaggio dell’aria.

PRESSIONE NEGATIVA INSPIRATORIA
Quando il flusso dell’aria è ostacolato da una condizione di riduzione del diametro dell’abituale via respiratoria, l’aria inspirata entra a velocità maggiore. Provoca un aumento della pressione negativa inspiratoria.
Questo, con la ridotta pervietà del canale aereo favorisce la roncopatia, che può essere determinata sia in caso di respirazione nasale, che orale, visto che gli ostacoli a carico delle vie respiratorie possono essere localizzati nel naso, nell’orofaringe e nell’ipofaringe (deviazione del setto, ipertrofia dei turbinati, ipertrofia adenoidea, ipertrofia tonsillare, ipertrofia del palato e dell’ugola). La conseguenza è la vibrazione, nell’inspirazione, del palato molle e delle strutture vibratili.
Più sono ridotte le vie aeree più difficile diventa la respirazione durante il sonno. Si trasforma in apnea notturna e in piccoli blocchi respiratori che generano spesso risvegli improvvisi. Difficilmente una persona si rivolge al proprio medico semplicemente perché russa. Questo perché la maggior parte delle persone non considera affatto il russamento come una patologia da prevenire e curare. Viene considerato un “difetto” da sopportare con rassegnazione dentro le mura domestiche. E’ più facile invece che il paziente arrivi allo studio del medico spinto da quelli che sono i sintomi del disturbo. Per esempio: sonnolenza diurna, persistenti cefalee, scarsa concentrazione, deambulazione difficoltosa, aritmie, ipertensione.
C’è inoltre una correlazione tra russamento ed età: dopo i quarant’anni, il disturbo è più frequente e si accentua man mano che trascorrono gli anni. Ma ci sono altri fattori che scatenano la roncopatia e sono quelli legati ad anomalie o deformazioni di tipo fisiologico o anatomico.


LA DIAGNOSI
Il medico effettua una diagnosi di roncopatia, eseguendo una visita ORL con rinofibrolaringoscopia per visualizzare gli spazi respiratori ed eventuali ostruzioni. Associa una Polisonnografia per evidenziare eventuali episodi di apnee notturne e la saturazione dell’ossigeno.
IL TRATTAMENTO PER LA RONCOPATIA
La Roncopatia è una problematica multifattoriale e come tale va trattata. Nella mia pratica giornaliera, il paziente è seguito da una equipe multidisciplinare, dallo specialista ORL, da un ortodonzista e da una dietologa. Tutto ciò serve ad eliminare tutte le varie ostruzioni che creano un aumento della velocità dell’aria inspirata e quindi alla vibrazione dei tessuti molli.
– Lo specialista ORL si occupa di eliminare, con terapia medica o chirurgica, le eventuali ostruzioni respiratorie;
– L’ortodontista, personalizza un dispositivo per avanzamento mandibolare, che va usato durante le ore notturne e che serve a portare in avanti la mandibola per aumentare lo spazio respiratorio retrolinguale;
– La dietologa segue il paziente per eliminare eventuali chili di troppo e ridurre quindi gli eccessi di grasso che contribuiscono a ridurre i flussi respiratori;
APPROCCIO TERAPEUTICO

Chirurgia Laser Turbinati
Ripristino della corretta respirazione nasale con Laser a doppio Diodo. In base alla tipologia dell’ostruzione, in caso di difficoltà respiratoria nasale, si interviene decongestionando i turbinati e agendo sulla valvola nasale.
Chirurgia del palato e delle tonsille
Riduzione dell’ipertrofia del palato molle e dell’ugola che influiscono negativamente nel corretto passaggio dell’aria e amplificando il classico russamento. In caso di ipertrofia tonsillare, si procede all’intervento di Laminectomia tonsillare, eseguito sempre ambulatorialmente, in anestesia locale, con il Laser a doppio Diodo.


MAD: sistema di avanzamento mandibolare
Il Dispositivo di Avanzamento Mandibolare serve a spostare leggermente in avanti la mandibola, portando in avanti la lingua e stirando i tessuti molli e i muscoli delle prime vie aeree, creando un aumento dello spazio respiratorio.
Calo ponderale
Il calo ponderale, nei pazienti obesi o anche leggermente sovrappeso, riduce lo strato adiposo che restringe le vie respiratorie faringee e retropalatali, permettendo un fluido passaggio dell’aria. La riduzione del doppio mento evita inoltre la pressione da schiacciamento sulle vie aeree.
